mercoledì 4 ottobre 2006

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Le novità

Oggi, in uno scambio di idee digitale con un amico, è emerso che io leggo sempre quelle in che libreria si chiamano le “novità” (in Feltrinelli hanno anche un grazioso bollino rosso; probabilmente la tra qualche anno forniranno cotali adesivi di led luminosi per far ancora più scena)… Effettivamente è abbastanza vero: a me piacciono le novità, le trovo stimolanti, un ottimo strumento di evoluzione intellettuale.

Ma non tutte: mi fanno impazzire i libri nuovi, cerco di leggerli prima che diventino un cult o, peggio, un film; provo quasi piacere fisico nello scovare in profumeria un nuovo profumo, unico cosmetico che uso oltre al rodato trio detergente-tonico-crema (non perché sia così bella da non averne bisogno ma perché sono molto pigra) o comunque prodotti con odori strani, fosse anche il detersivo per il cesso e mi piace un sacco passare da Zara a settembre, appena dopo che sono finiti i saldi e la loro relativa orgia disordinata, per studiarmi la nuova collezione, i colori, le forme.

Normalmente odio le novità in fatto di scarpe, che ogni anno sono la versione peggiorativa dei modelli dell’anno precedente e quelle nel banco frigo del supermercato dove pre-fatto, pre-cotto, pre-confezionato oramai fanno tutto, dall’antipasto al dolce: tu non devi far altro che spacchettare e microndizzare

È così che mi sono avvicinata alla pittura country, circa 5 anni fa, prima che in Italia se ne sentisse parlare: ai tempi ero una patchwork addict e bazzicavo sul web alla ricerca di modelli originali e di ‘novità’; più di una volta hanno catturato la mia attenzione queste buffe sagomine il legno dipinte.

Ci ho messo un po’ a capire cosa fosse, come fare e a reperire i materiali ma alla fine mi sono fatta spedire un po’ di cose e mi sono subito innamorata degli oggetti: è un hobby che non ho più abbandonato, ne ho fatto un semilavoro e delle novità del découpagepittorico3Dconpigmentieffettoshabbychic non me ne frega niente !


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