giovedì 22 febbraio 2007

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Il pall-one

Premetto subito che non è mio obiettivo fare il solito discorso sessista dei maschi che vedono il calcio, ma…la serata di ieri è stata funestata dalla trasmissione della partite di Coppa dei Campioni e ho raccolto le seguenti osservazioni (da parte di donne)

I RESOCONTO: Ho dovuto cucinare prima, mangiare in fretta e ordinare il tutto perché mi marito ODIA che ci sia rumore in casa durante la partita… (‘sta coppia non ha figli, altrimenti ti voglio a tappar la bocca a dei piccoli teppistelli che a Milan Inter e Roma preferiscono Topolino e i Power Ranger!).
Commento (mio): prenditi una pizza, mangiala con le mani direttamente dal cartone e non rompere le palle!

II RESOCONTO: Sono venute due coppia di amici, noi eravamo in cucina, con la porta chiusa per evitare il rumore e lori in sala a gridare come animali.
Commento (mio): perché non ve ne state voi in cucina (scomodi) e lasciate noi (loro) in sala a vederci un bel DVD!

III RESOCONTO: Io sono uscita.
Commento (mio): Brava!

IV RESOCONTO: Adoro in calcio, lui lo odia e ha passato la serata a leggere un saggio di storia medioevale
Commento (mio): un uomo come pochi, ma come fai (tu) a preferire il calcio alla cultura!?

MIO RESOCONTO: Ho subito passivamente un ‘coinquilino scomodo’, che nell’ordine: non mi ha risposto ad una domanda perché l’Inter stava facendo goal (e poi non l’ha fatto); decisi a spostarci in camera. mi ha massacrato perché ho spento la tv mentre l’Inter stava rifacendo goal (e poi l’ha fatto, il secondo); terminata la partita ha commentato ‘che giornata di merda, è caduto il governo e l’Inter ha pareggiato’ sapendo che è tornato a casa da Roma ieri sera, dopo una settimana che non ci vediamo
Commento (mio su me stessa): NON HO PAROLE!

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mercoledì 21 febbraio 2007

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A scuola di colore

Oggi ho fatto una cosa (lecita!) che gran parte delle donne fanno quando si sentono un pò giù di morale: sono stata dal parruchiere...ma non nel solito salone ordinato e preciso, magari pure un pò fighetto...no, troppo facile! Sono stata in una scuola per parrucchieri, dove da qualche mese insegno informatica di base a un gruppo molto eterogeneo di persone, del quale vi racconterò...

La cosa incredibile è che la classe è un mega salone con un sacco di postazioni e una mandria di 12 sedicenni, all'ultimo anno, che per tutta la mattina scalpitano e fanno un gran casino; in pratica hanno sempre bisogno di cavie umane su cui sperimentare la teoria. A me stamattina è capitato l'unico ragazzo del gruppo, Luca, che doveva fare il 'compito in classe sulla tinta'...e io sono stata il suo 'foglio di protocollo'...
Pr qualche momento ho temuto per la mia incolumità e per la mia presentabilità ma per fortuna i capelli li ho ancora tutti, e non sono neppure diventati verdi o viola!! in più i ragazzi sono simpatici e molto buffi, perchè si atteggiano da guru (del tipo Coppola) e prendono il loro ruolo molto sul serio.
Curiosamente anche il fattore terapeutico della ristrutturazione è stato ottimo, e pomeriggio mi sento molto meglio...e tutto a costo zero!!!

La prossima settimana mi sa che sono prenotata per il taglio.

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martedì 20 febbraio 2007

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Perchè?

Ieri sera mi son messa a guardare la tv a letto e mi sono sorte una serie di domande alla quali non so dare una risposta.
Le offro alla memoria digitale dei server, in attesa di una risposta.

1. Perché mio figlio, grande come un Puffo, occupa i due terzi del mio letto, costringendomi a dormire in un angolo (era lì perché è malato) con deleterie ripercussioni con la mia spina dorsale?
2. Siamo sicuri che Mr. Darcy sia l’uomo giusto per Bridget Jones? (canale 5, ieri sera)
3. Perché dovrei comprare una marca di pasta che si pubblicizza con una donna seminuda, che simula un orgasmo in camera, mentre lui sta cucinando? (l’orgasmo è dovuto al fatto che sia lui a cucinare?)
4. Perché dovrei pulire il cesso con un prodotto che il cesso stesso va a comprarsi al supermercato, mi sembra un po’ prevaricante della mia libertà di casalinga? (una volta c’erano gli gnomi da giardino, erano più simpatici)
5. Perché qualcuno trova interessante la puntata di Matrix che indaga sul valore sociologico della tv, a partire dal grande fratello? (a parte il fatto che Mentana è molto sexy)
6. Perché mi addormento sempre con la tv accesa (questo lo so: perché la tv è noiosa) e quando mi risveglio per spegnerla ci sono sempre programmi equivoci?
7. Perché quando spengo la luce (perché mi sono addormentata con la tv e la luce accesa) urto sistematicamente il bicchiere d’acqua sul comodino, rovesciandolo, o il libro, facendolo cadere e perdendo il segno?
8. Perché, alzandomi la mattina in coma metto sistematicamente il piede (nudo) su un maligno cubetto di Lego (sopravvissuto al riordino serale) che trafigge la piante del piede?
9. Perché il passaggio a livello, tra le 07.00 e le 07.40 è sempre abbassato (quando passo io, in ritardo)? Sono sincronizzata con il ritardo delle FS?
10. Perché lui non telefona mai quando hai voglia di sentirlo?
11. Perché al bar, la mattina, la tua brioches preferita è sempre finita e anche quando decidi per l’alternativa il tizio prima di te si accaparra l’ultima?
12. Perché passo la mia mattina a farmi domande inutili alle quali non c’è risposta?

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lunedì 19 febbraio 2007

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Prove da casalinga...frustrata (MOOOLTO)

Oggi sto vivendo nel più totale isolamento, nel senso che sono in casa da sola col mio piccolino che si è beccato l'ennesima bronchite. Era da un pò che non stavo in casa, senza niente di molto concreto da fare. Trovo questa cosa molto riposante da un lato (ora lui dorme ed io sono adagiata sul divano in tuta...un sogno) ma un pò angosciante dall'altro, morirei se questa situazione durasse più di 24 ora (domani infatti con la nonna sitter torna tutto alla normalità).Ora sto sperimentando qualche nuovo prodottino della Clover (sorry ma il sito è un pò vomitoso) per i corsi estivi (e sto mangiando uno sprposito di barrette Kinder) in particolare 'l'ago magico' per fare dei ricami molto particolari e la penna che facilita la piegatura della stoffa per l'applique.
Le mie prove non sono molto concludenti però perchè nn ho ben chiaro in testa cosa fare, lascio che la mente e le mani spazino e vediamo cosa viene fuori...almeno finchèil piccolotto dorme...poi andiamo dalla dottoressa, e so già mi prescriverà l'enesimo antibiotico.

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giovedì 15 febbraio 2007

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L'orto domestico

Stamattina ero per strada molto presto per accompagnarlo all’aeroporto (e in tangenziale c’era già coda!).
Mi viene in mente la teoria di Henry, nel film Henry ti presento Sally, che recita più o meno così: “Non accompagno mai le mie fidanzate all'aeroporto. So che con il tempo mi passerà la voglia di farlo, e non ho nessuna intenzione di sentirmi dire ‘Ecco, non mi accompagni più all'aeroporto come un tempo’”.
Io sono ancora nella fase ‘lo accompagno’ ma non scendo più dall’auto, anche perché parcheggiare a Linate è qualcosa di quasi impossibile.
Comunque a parte la questione pratica, passando in macchina lungo la tangenziale si osservano dei piccoli spazi verdi (o grigi) sistematicamente coltivati come orti. Non so se sia così in tutte le città d’Italia, ma qui ci sono tanti pensionati che si appropriano, o ricevono dal comune, piccoli fazzoletti di erba, in luoghi a volte improbabili ,che poi trasformano in micro cosmi che producono carote e pomodori. E’ commovente vedere come si ingegnino con bastoncini e teli da nailon per creare delle micro serre, con tubicini per l’irrigazione e, a volte, si procurino pure tavolini e sedie per passare qualche ora con i vicini di orto a giocare a briscola. Non mancano certo le gelosie per il pomodoro più fulgido e a volte anche le mogli vengono ingaggiate in questa ‘impresa familiare’ per togliere le erbacce, cogliere i frutti o abbellire l’orto con vialetti lastricati. Sembra che quel fazzoletto sterile e apparentemente inutile sia ragione di vita e di gioia per questi improbabili contadini metropolitani e in fondo sono esteticamente belli anche per noi automobilisti nevrotici che passiamo di fianco e sogniamo il ‘locus amoenus’

Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi
siluestrem tenui musam meditaris auena:
nos patriae finis et dulcia linquimus arua.
nos patriam fugimus: tu, Tityre, lentus in umbra
formosam resonare doces Amaryllida siluas.

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martedì 13 febbraio 2007

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Aspettando l'autoblus


Stamattina alla radio, venendo a Milano, ho sentito la pubblicità che più o meno diceva così: “ho aspettato l’autobus per un ora, poi mi sono stancato e ho chiamato un taxi, nel momento in cui stavo mettendo piede sul taxi è arrivato il bus… ” e poi andava avanti pubblicizzando qualcosa…
Ecco è esattamente come mi sento in questo periodo, a volte mi domando se non ho avuto abbastanza pazienza o ho sbagliato qualcosa, o semplicemente era necessario salirci sul taxi per far arrivare l’autobus, come quando si è bambini, o psicopatici, che si ipotizza che un gesto nostro sia condizione necessaria perché avvenga qualcosa d’altro nel mondo… in realtà non ho dei problemi ‘veri, solo un senso di inquietudine e di attesa che mi avvolge in un velo di malevole precarietà emotiva e mentale. Sarà che ho appena compiuto gli anni, ho appena cambiato l’organizzazione della mia giornata con nuovi impegni lavorativi o personali o che altro.

Mettersi davanti alle proprie fragilità e viverle fino in fondo,direi quasi accettarle, non è una cosa semplice, anche se credo che la felicità passi proprio dall’accettazione di sé stessi (e anche degli altri). Ora la prova pratica di questa accettazione la sto vivendo creando un pannellino in appliqué che mi fa impazzire perché non viene come voglio e da un lato lotto con ago e stoffa per farlo ‘perfetto’ e dall’altro devo capire che la mia idea di perfezione è forse un po’ utopica.
E’ come quando si è bambini, o psicopatici, se mi vien bene il pannellino tutto tornerà come al solito…

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