giovedì 30 novembre 2006

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Fidarsi è bene...

Ieri sera stavo ragionando sulla fiducia, evento scatenante è stato l’osservare il mio bambino che mi dormiva in braccio; lo so che alla sua età dovrebbe dormire da solo, ma non sono ancora riuscita a convincerlo, e un po’ mi piace anche che mi si addormenti ‘abbozzolato’ addosso: è un momento molto dolce per entrambi, intimo, recuperiamo una dimensione di contatto, magari dopo una giornata incasinata.
Dicevo appunto che osservandolo mi è venuto in mente quanto lui si fidi di me, come si abbandoni con la piena certezza che io ci sarò anche la mattina dopo. E questo è quasi commovente.

Poi mi è venuto in mente mio padre, che quando facevo qualcosa che non condivideva, attaccava con il discorso sulla fiducia e sul tradimento delle aspettative: è una litania che mi ha accompagnata per tutta l’adolescenza.

C’è la fiducia che riponiamo in Dio, nella scienza o nella stelle, per darci delle risposte alle domande escatologiche e la fiducia che gli altri ci accordano sul lavoro, nella vita sociale, in amore.

Insomma siamo immersi in questo fumo denso senza quasi nemmeno rendercene conto, ma avere fiducia comporta uno stato di abbandono, di abbassamento delle barriere (in gradi diversi, ovviamente) che non è poi così scontato. Non è comune, e nemmeno facile, rinnegare il nostro io per abbracciare incondizionatamente qualcuno o qualcosa d’altro eppure ci viene richiesto da più parti, quasi imposto e allora la fiducia si trasforma in rassegnazione di non volersi mettere in gioco, in accettazione passiva.
Credo sia un nostro problema, un problema di noi piccoli adulti, che ancora aggi abbiamo le mani tese come i bambini ma che poi non siamo capaci di stringerci al collo di nessuno.

Stavo pensando anche che è da molto che io stessa non mi addormento più beata tra le braccia di nessuno...

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martedì 28 novembre 2006

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Ordinaria telefollia

Sono esasperata dal telefono.

Stamattina dalle 9 sto cercando di:
disdire un appuntamento, oggi
fissare un appuntamento, al più presto, con un'altra persona
Contattare una persona che ho visto venerdì

Praticamente tutte cose di ordinaria amministrazione se non che il mio cellulare mi dice “errore di connessione” (ho fatto il test e lo da anche con il numero di casa mia...) e da ciò deduco o che sia rotto o che a Milano stanno arrivando gli alieni del “la guerra dei mondi” – detto tra noi preferirei la secondo perché altrimenti significa che devo cambiare il telefono e questo è una profonda fonte di stress – e il telefono fisso suona inesorabilmente occupato.

È frustrante non reperire ed essere reperibili in questa cultura del telefonino e della raggiungibilità ad oltranza, anche in cima alle montagne o in un atollo caraibico e attendere con pazienza di trovare libero per me stamattina sta diventando un esercizio zen per raggiungere in Nirvana...

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lunedì 27 novembre 2006

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In restless dreams I walked alone

Ieri pomeriggio sono stata presa da una botta di malinconia e mi sono ascoltata il disco (si il disco in vinile rubato a mio padre) di Simon and Garfunkel: “Concert in Central Park”...

Hello darkness, my old friend
I've come to talk with you again
Because a vision softly creeping
Left its seeds while I was sleeping
And the vision that was planted in my brain
Still remains
Within the sound of silence

In restless dreams I walked alone
Narrow streets of cobblestone
'Neath the halo of a street lamp
I turn my collar to the cold and damp
When my eyes were stabbed by the flash of a neon light
That split the night
And touched the sound of silence

And in the naked light I saw
Ten thousand people maybe more
People talking without speaking
People hearing without listening
People writing songs that voices never shared
No one dared
Disturb the sound of silence

"Fools," said I, "you do not know
Silence like a cancer grows
Hear my words that I might teach you
Take my arms that I might reach you"
But my words like silent raindrops fell
And echoed in the wells of silence

And the people bowed and prayed
To the neon god they made
And the sign flashed its warning
In the words that it was forming
And the sign said "The words of the prophets are written on the subway walls
And tenement halls
And whispered in the sound of silence"

La malinconia non è passata ma questa è...bellissima.

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lunedì 20 novembre 2006

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Cari vecchi tempi...

In questo periodo sembra che sia particolarmente incline alle conversazioni sentimentali; dopo la mia amica con i dubbi estetici, mi sono imbattuta in un pranzo interessante con uno dei miei più cari amici: eterosessuale fino a 30 anni e poi convertito all’amore per gli uomini.
Non entro in merito alle vicissitudini personali ma puntualizzo che il suddetto personaggio è stabilmente accoppiato e convivente quindi, in fondo, con una forma un po’ strana, la sostanza del rapporto è più o meno la stessa: condividere un pezzo di strada con qualcuno.

Durante il pranzo invece, con il massimo candore, il personaggio mi ha esposto la sua personale visione delle cose:


  • i rapporti fissi uccidono l’amore (leggi sesso)

  • ha voglia di sentirsi libero e quindi non disdegna altri ‘incontri’

  • la monogamia non è di questo mondo


A parte lo sconvolgimento personale perché non condivido molto tali affermazioni (tranne la prima, forse) mi devo ricredere sulla persona, a cui voglio molto bene e con la quale ho condiviso molto, e sul senso stesso dei rapporti di coppia.

Ai tempi di mia nonna i ragazzi si conoscevano, passavano qualche pomeriggio nei covoni di fieno, si sposavano e stavano insieme tutta la vita. Hai tempi di mia mamma magari si evitava il fieno ma più o meno succedeva allo stesso modo. e noi? trentenni moderni e istruiti? Per noi come succede? Io non lo so e mi pare tutto molto incasinato!

Quando sentivo i racconti di nonna mi sembrava semplice: scegli qualcuno con cui sai di poter vivere per sempre, che si avvicina hai tuoi ideali, e poi ti poni il problema di FARE GIRARE le cose non SE LE COSE POSSONO GIRARE.

Adesso non funziona più così, non c’è niente di semplice, forse noi non siamo semplici e forse semplicemente questa difficoltà deriva dal fatto che per la prima volta sono l’autore dello spettacolo dell’amore e non lo spettatore della commedia degli altri.

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mercoledì 15 novembre 2006

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Se bello\a vuoi apparire...

Ieri a pranzo stavo parlando con una collega fresca di weekend romantico con il fidanzato. Oltre a tutto il resto, che ometto, mi ha detto come è stato difficile essere sempre al top per 3 giorni: mai un capello fuori posto, mai una sbavatura di rossetto, ciglia sempre astronomiche...insomma, un lavoro a tempo pieno! Poi ha rincarato la dose con gli impegni a scadenza periodica da parrucchiere, estetista e tutto il resto della ‘manutenzione ordinaria’; ha terminato poi con la sconfortante convinzione che quando andranno a vivere insieme (cioè a giorni, il weekend era la prova generale) sarà tutto molto peggio. Si figura scenari nei quali si fa la maschera al viso solo quando lui è fuori e non so quale altro dramma...

Per farla breve questa cosa mi ha fatto sorridere ma ieri sera, ripensandoci (ci metto sempre un po’ a pensare) mi sono venute un mente alcune cosine:


  • Esistono ancora uomini che credono che le donne siano lisce, pettinate come modelle, con visini angelici e occhioni da cerbiatto perché madre nature le ha dotate ‘naturalmente’ di tutti questi optional? Credo (e nel mio cuoricino spero) di no!


  • Noi ragazze/donne/esseri femminili siamo così insicure da avere bisogno di essere sempre ‘mascherate’ perché temiamo di perdere i nostri uomini, anche in un rapporto fisso e consolidato? O siamo così meschine da nasconderci dietro la volubilità maschile per giustificare il nostra narcisismo?


  • Ultimo ma fondamentale: è possibile che l’AMORE, anche quello VERO, abbia bisogno di così tanta esteriorità per sopravvivere oppure è proprio per AMORE, per rendere visibili i nostri sentimenti, che fatichiamo ad essere sempre belli/e fuori



Di primo acchito, forte dei mie studi classici e della mia educazione rigorosa, dico che se una storia è seria ci si accetta ‘as is’, compresi capelli arruffati e ceretta non proprio perfetta, cellulite e pancetta. Ma poi pensandoci, il rischio di imbruttirsi fuori cela anche il rischio di imbruttirsi dentro, e ci sono fin troppo persone che, forti dell’accettazione, diventano trasandate e approssimative, anche nel cuore.

Da qui quindi pare che la scelta vincente sia quella di curare il fuori per nutrire il dentro, ma bisognerebbe riuscirci senza cadere nell’egoismo narcisista del se stessi.

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martedì 14 novembre 2006

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Aforisma

Un breve pensiero e non del tutto mio .

Sono incasinata con il lavoro (quello vero) e a preparare 3 mostre/mercatini a cui sono stata invitata. a breve un racconto più approfondito :)

Ma questa frase che ho trovato nel sito di Maria Laura mi piace un sacco:

"Indipendentemente da ciò che crei,
non è importante che tu dipinga o scolpisca,
oppure che tu faccia il giardiniere, il calzolaio, o il falegname.
E' importante che ti chieda:Sto riversando tutta la mia animain ciò che creo?"
(Osho)

Non sempre mi riesce ma quando preparo qualcosa per qualcuno a cui tengo davvero...allora è un piccolo segno del mio amore.

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venerdì 3 novembre 2006

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Sono reduce da una ‘due giorni’ di corso con Karen, la continuazione di quello di Roma di quest’estate (ma per fortuna eravamo a Como!) e come al solito, dopo questi mega incontri mi sento super carica, direi che servono di più alla motivazione che alla tecnica! Guardate che bello il pezzo che abbiamo preparato...

Comunque ecco dichiarata la lista dei miei ’buoni propositi pittorici’ da qui a Natale:


  • Preparare i campioni che mi ha chiesto il negozio di Lodi (tempo 2 giorni)
  • Preparare i campioni per il negozio di Paola e pianificare acquisti e corsi (tempo 3 giorni)
  • Preparare i pezzi da lasciare nel negozio di Seregno (tempo 8 giorni)
  • Preparare i pezzi per la mostra di fine novembre (tempi tendente all’infinito: non sono mai soddisfatta)
  • Preparare i pezzi da regalare per Natale a amici e parenti (boh...se non ci riesco finisce che vado all’equo e solidale e faccio i soliti cesti)
  • Preparare le cose per il mercatino di Monticello (2 settimane)
  • Preparare il regalo che ho promesso a mia mamma (probabilmente nella notte tra il 23 e il 24 Dicembre)

Vediamo se sono capace di mantenere fede a tutto!
E sto preparando pure un mio sito...volevo farmi questo regalo per Natale...

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